Epidemia da Pseudomonas aeruginosa in reparto neonatale

Storia tratta dal Bollettino Epidemiologico Italiano n. 4 del 28 gennaio 1982*

All’inizio del mese di Novembre si sono verificati, tra i bambini del Nido dell’Ospedale di Isernia, 8 casi di infezioni intestinali da Pseudomonas aeruginosa; il Laboratorio Provinciale di Igiene, su richiesta dell’ospedale, ha effettuato, a partire dal 16 Novembre, un’indagine epidemiologica per accertare la genesi del focolaio epidemico.
[…] Considerati in rapporto al tempo i “casi” sono molto addensati e riguardano una piccola “coorte” di nati tra il 10 e il 16, prefigurando un’epidemia da sorgente puntiforme, localizzata nel tempo e nello spazio. Tale configurazione permette di escludere una trasmissione crociata, perché durante l’epidemia sono stati risparmiati tutti i bambini nati nella settimana precedente l’episodio. Che il batterio sia stato introdotto dal personale è abbastanza improbabile dato che lo screening effettuato ha evidenziato una frequenza molto modesta di portatori: solo 3/63 pari al 5%. […] Molto interessanti si sono rivelati, invece, i risultati dell’indagine ambientale. Su 56 prelievi ambientali, 9 sono risultati positivo per Pseudomonas aeruginosa; la maggio frequenza di campioni positivi (33%) si è avuta nella sala parto. In 7 casi su 9 Ps. aeruginosa è stato isolato dalle superfici umide e dai liquidi, in accordo con quanto riportato da vari AA, e con una carica piuttosto elevata oscillante fra 1.000 d 10.000 germi per ml.
Di particolare interesse risulta l’isolamento dello Pseudomonas dalla soluzione Milton di due bacinelle di plastica della sala parto, in cui erano immersi, per la decontaminazione, dispositivi utilizzati per la rianimazione e l’aspirazione dei neonati. È verosimile che la diffusione ambientale e umana dello Ps. aeruginosa sia legata alla contaminazione di tale soluzione, utilizzata normalmente per la disinfezione delle cannule oro-faringee, di un aspiratore manuale e della mascherina di gomma per la somministrazione dell’ossigeno.
Di questi tre strumenti, solo la mascherina viene utilizzata sistematicamente per la
rianimazione, implicando un contatto con il neonato compatibile con la trasmissione dello Pseudomonas e con la conseguente colonizzazione dell’apparato gastroenterico.
In conclusione, proprio il disinfettante sembra aver costituito la “sorgente” da cui l’infezione è stata trasmessa ai neonati; tale ipotesi è stata confermata anche, dalla brusca interruzione dell’epidemia in seguito alla sostituzione della soluzione Milton contaminata.

* Laboratorio di Epidemiologia e Biostatica, Bollettino Epidemiologico Italiano, n. 4, del 28 gennaio 1982
[https://www.epicentro.iss.it/ben/1982/BEN%20%20N%2082–4.pdf].

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